Nasce la prima holding finanziaria privata. La Banca centrale cinese ha fatto il nome di China Wanxiang Holding, legata al conglomerato industriale cinese Wanxiang Group Corp., come la prima azienda privata cinese in grado di ottenere una licenza per poter gestire una holding finanziaria. Wanxiang ha superato i giganti fintech Ant Group e Tencent Holdings, che nel 2020 hanno ispirato la riforma: i privati, per operare finanziariamente, devono ottenere una licenza ad hoc e, soprattutto, cambiare pelle.
Un salto nel vuoto per il 30% del Pil cinese, pari all’attività dei servizi digitali del Paese, dominato dai big del tech. Insieme allo State Council la Banca centrale nel novembre del 2020 ha introdotto nuove regole imponendo soprattutto indirizzate ai giganti tecnologici operativi nell’e-commerce tra cui Ant financial di Alibaba intimando loro di separare nettamente economia da finanza.
Il monito del Governo centrale, due anni fa, suonò sinistro. La Cina aveva deciso di imporre la registrazione come società di partecipazione finanziaria ai gruppi industriali che fino a quel momento avevano agito in forma ibrida, puntando alla separazione di attività commerciali e industriali da quelle finanziarie.
La richiesta di Wanxiang (attiva nel settore assicurativo a latere di una consolidata attività industriale principalmente nel settore automotive) è stata appena accettata ed è conforme alle regole prescritte.
Una volta decise le nuove regole, è scattato il difficile cammino verso la regolarizzazione. Via i prodotti finanziari dagli scaffali dell’e-commerce, sì alla nascita di un’entità a parte destinata alla finanza. Un percorso che si sta tuttavia rivelando a dir poco complesso, come dimostrano le vicissitudini vissute da Alibaba, la società di Jack Ma, la prima a finire nel mirino delle autorità cinesi.