Via libera finale dell'Eurocamera al Patto di (in)stabilità

Il commissario all’Economia Paolo Gentiloni: “La riforma adottata oggi è un compromesso, che non è perfetto, e fa ben poco per ridurre la complessità, ma è migliore delle regole esistenti”

Via libera finale dell'Eurocamera al Patto di (in)stabilità

Via libera definitivo dell'Eurocamera al nuovo Patto di stabilità. La direttiva per la nuova governance economica dell’Europa è stata approvata con 359 voti favorevoli, 166 contrari e 61 astensioni.

Stando alle nuove norme i Paesi con un debito eccessivo saranno tenuti a ridurlo in media dell’1 per cento all’anno se il loro debito è superiore al 90 per cento del Pil, e dello 0,5 all’anno in media se è tra il 60 e il 90.

E se il disavanzo di un Paese è superiore al 3 per cento del Pil, dovrebbe essere ridotto durante i periodi di crescita per raggiungere l’1,5 per cento e creare una riserva di spesa per periodo con condizioni economiche difficili.

Le nuove norme contengono varie disposizioni per consentire più spazio di manovra. In particolare, concedono tre anni supplementari oltre ai quattro standard per raggiungere gli obiettivi di un piano nazionale.

Su richiesta dei deputati, i Paesi con un disavanzo eccessivo o un debito eccessivo possono chiedere una discussione con la Commissione prima di fornire orientamenti sul percorso di spesa. Uno Stato membro può, inoltre, chiedere la revisione di un piano nazionale se vi sono circostanze oggettive che ne impediscono l'attuazione, ad esempio un cambiamento di governo.

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