Schiacciata tra Usa e Cina, l’Europa non è stata in grado di sviluppare una propria autonomia tecnologica. Ma è ora che l’Unione ritrovi la propria sovranità anche attraverso lo sviluppo di hardware e software in grado di garantire sicurezza e indipendenza. È l’appello lanciato da Thierry Breton, commissario Ue all’Industria e al Digitale.
“Dinanzi alla guerra tecnologica tra gli Stati Uniti e la Cina - scrive - l’Europa deve gettare le fondamenta della sua sovranità per i prossimi 20 anni”. Nulla a che vedere, sottolinea Beton, con le tendenze dannose e controproducenti all’isolamento o al protezionismo quanto piuttosto “di compiere scelte essenziali per il nostro futuro, sviluppando tecnologie e alternative europee senza le quali non vi è autonomia né sovranità”.
Breton indica i passi da compiere, il primo dei quali è “mettersi in condizione di sviluppare e produrre i microprocessori più efficienti a livello mondiale, inclusi quelli quantistici”. Così come “è essenziale dotarsi di un sistema autonomo di cloud europei che garantiscano alle nostre imprese che i loro dati industriali non saranno soggetti a leggi di Paesi terzi e che saranno protetti da interferenze esterne”.
Sul fronte delle telecomunicazioni bisogna “pensare a una costellazione di satelliti a bassa orbita per fornire a tutti gli europei, ovunque si trovino sul continente, la connettività a banda larga”.