Ankara considera la guerra un’occasione per contare di più. Resta nella Nato per logorare l’America da dentro. Aiuta Mosca senza abiurare il Mar Nero.
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“La guerra in Ucraina è stata l’inatteso moltiplicatore della potenza turca. Sfidando direttamente gli Stati Uniti sul campo di battaglia ucraino, la Russia ha attaccato l’ordine mondiale basato sulle regole che valgono per il Resto del Mondo, non per l’egemone e i suoi clienti speciali (vedi Israele). Esponendo la strutturale incapacità della superpotenza di governare la complessità globale. Così favorendo le manovre dei rivali dell’America, alimentando l’anelito degli (ex) imperi eurasiatici a recuperare il loro status imperiale”. È quanto evidenzia Daniele Santoro su Limes, rimarcando che, in particolare, “Ankara considera la guerra un’occasione per contare di più. Resta nella Nato per logorare l’America da dentro. Aiuta Mosca senza abiurare il Mar Nero. Vede all’orizzonte la minaccia di un’intesa sino-americana. Intanto Erdogan è pronto a riabbracciare Bashar al-Assad (il presidente della Siria, ndr)”.