Stragi di Capaci e via d’Amelio, l’Italia attende ancora di sapere cosa è successo

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: la storia di due giudici, capaci di mettere in ginocchio la Mafia, che non si possono e non si devono dimenticare. 10 domande che aspettano ancora oggi una risposta

Stragi di Capaci e via d’Amelio, il Paese attende risposte
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

L’Italia non dimentica le stragi in cui sono morti Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, e le loro scorte.

Ecco 10 domande (ma se ne potrebbero porre molte di più) che attendono una risposta ancora oggi su quello che avvenne nei 57 giorni che dividono la morte di Falcone da quella di Borsellino avvenuta il 19 luglio del 1992.

1. In quei 57 gg nessun componente della magistratura che indagava sulla strage di Capaci (in cui persero la vita Falcone, la moglie, e la scorta) ha ritenuto opportuno sentire Borsellino. Perché?

2. A pochi giorni dalla morte di Borsellino, i Ros inviano un’informativa alla Procura di Palermo sui rischi corsi dal giudice. Ma il procuratore Pietro Giammanco ritiene di non informalo. Perché?

3. Il magistrato Rino Germanà, stretto collaboratore del giudice, viene trasferito a Mazara del Vallo. La decisione è stata presa per rallentare le indagini di Borsellino?

4. Quali pezzi dello Stato e delle Istituzioni erano coinvolti in rapporti diretti e-o indiretti con la Mafia?

5. Chi, tra i rappresentanti delle Istituzioni, ha tradito Borsellino?

6. Pochi giorni prima di morire Borsellino viene ricevuto al ministero della Giustizia. Nell’attesa di incontrare il ministro spunta Bruno Contrada (al tempo numero 3 dei Servizi segreti) il quale gli confida di essere a conoscenza del primo incontro avuto dal giudice con un (falso) pentito pochi minuti prima in un’altra zona di Roma. Quale ruolo ha avuto Bruno Contrada?

7. Perché la borsa che conteneva l’Agenda Rossa di Borsellino (dove il giudice prendeva appunti relativi alle indagini in corso) è rimasta nella stanza del Questore per 5 mesi senza che nessuno se ne occupasse?

8. Chi ha preso l’Agenda Rossa di Borsellino?

9. Dov’è oggi l’Agenda Rossa?

10. Erano mesi che i capiscorta di Borsellino chiedevano di predisporre il divieto di sosta in via d’Amelio (dove viveva la madre di Borsellino e dove è stato ucciso) e un presidio fisso. Perché tali richieste sono rimaste inascoltate?

A queste domande l’Italia aspetta una risposta. E non sarà mai troppo tardi per continuare a cercarla. Anche perché “chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola” (Paolo Borsellino).

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