Riportiamo di seguito il commento integrale di Sigfrido Ranucci (Report) sul caso Fedez-Rai
La questione Fedez-Rai è stata una brutta pagina, sono contento che la Rai abbia chiesto scusa come solo le grandi aziende sanno fare. Non devono essere scuse per una censura che non è avvenuta, ma come è stata gestita questa vicenda. È grave anche solo il fatto che una persona possa pensare di essere censurata dalla Rai.
Le voci al telefono che fanno riferimento ad un 'sistema' sono quelle di due persone che nella telefonata parlano di esigenze di un non ben identificato editore che non è certamente la Rai, due persone abituate a gestire anche eventi per la politica e che ragionano per logica di par condicio. E' un fatto grave, bisogna prendersi delle responsabilità. L'azienda semmai deve fare autocritica nella gestione di questi eventi, affidata a una produzione esterna.
Mi dispiace che sia stata coinvolta una collega Ilaria Capitani, che conosco e so bene non essere animata da voglia di censura.
Ho parlato con Fedez, perchè mi è dispiaciuto quello che è successo, ed è vero che gli sono stati chiesti i testi, non dalla Direzione di Rai3 ma dalla società esterna per consentire la realizzazione di grafiche durante il suo intervento. Dopodiché è grave, che quel testo sia finito in mano ad altre persone, visto che poche ore prima dell’esibizione di Fedez sono uscite agenzie sui contenuti del suo intervento.
Chi viene ospitato in un programma trasmesso dalla Rai, non solo deve essere libero ma deve sentirsi libero. Ho trovato ipocrite alcune reazioni contro la Rai. La libertà di espressione non è una maglietta che si sfila la sera per metterla in un cassetto. Va indossata sempre. Surreale anche la richiesta di libertà di stampa da parte dei sindacati rivolta alla Rai, quando sono stati loro a indicare la società di produzione esterna che ha gestito il concerto e di cui fanno parte gli autori che hanno cercato di condizionare la libertà di espressione di Fedez.
Sigfrido Ranucci