Prima il bilaterale tra il primo ministro Giuseppe Conte e il suo omologo Narendra Modi, poi l’intervento dei due capi di Governo all’India-Italy Tech Summit. Così si è svolta la giornata per il presidente italiano in missione nel Subcontinente.
“L’India - ha detto Conte - è un partner commerciale e industriale molto importante per l’Italia. Il nostro interscambio è in crescita. Spero si possano raggiungere risultati sempre più ambiziosi”. Con Modi, ha evidenziato il premier, “abbiamo approfondito il possibile contributo italiano al 'Make in India' in vari settori, inclusa l’industria della difesa, in cui l’Italia vanta eccellenze a livello globale. Abbiamo esplorato il potenziale per nuove partnership nel campo della sicurezza nei trasporti ferroviari e il rilancio della collaborazione nello sviluppo delle energie rinnovabili".
La visita di Conte prova così a consolidare la normalizzazione dei rapporti tra Italia e India, sancita nel 2017 con la visita dell’ex premier Paolo Gentiloni.
Nel 2017, l’export italiano nella quinta economia al mondo è cresciuto del 9,3% e del 12% nei primi nove mesi del 2018. Essere in doppia cifra, in una fase di rallentamento del commercio globale, è un segnale positivo, ma l'Italia ha ancora una quota di mercato dell’1%. La Francia, per esempio, è all’1,4% e la Germania al 2,9%.
I settori con dinamica più promettente, informa una nota Sace Simest, saranno i beni intermedi con chimica e farmaceutica in testa. Prospettive positive anche per le imprese che esportano beni di investimento, in particolare mezzi di trasporto e meccanica strumentale.
Dal punto di vista indiano, a parte i colossi come Arcelor Mittal e Jindal, crescono le aziende di media dimensione che acquisiscono tecnologia italiana per accrescere il loro livello competitivo ed entrare nel mercato europeo.