Una rete di eurodeputati pagati per diffondere i temi centrali in chiave pro-russa e anti-Kiev all’interno del Parlamento Ue, soprattutto in vista delle elezioni di giugno. A poco più di un anno dal Qatargate, un altro scandalo rischia così di scuotere l’istituzione che rappresenta direttamente i cittadini europei.
A denunciare l’esistenza di questa rete sono stati i premier di Repubblica Ceca e Belgio (Petr Fiala e Alexander de Croo), in seguito a un’indagine congiunta dei servizi di sicurezza cechi, belgi e polacchi, che parlano anche di attività di “spionaggio”.
Tutto ruota attorno all'attività di un canale informativo: si tratta di ‘Voice of Europe’ (‘La voce dell’Europa’), che in realtà aveva come obiettivo principale quello di diffondere la voce della Russia.
Dietro l’operazione ci sarebbe Viktor Medvedchuk, un oligarca ucraino vicino a Putin, evaso dai domiciliari in concomitanza con l’invasione russa del febbraio 2022, poi arrestato dagli uomini di Zelensky e successivamente consegnato a Mosca in cambio della liberazione di alcuni prigionieri ucraini.
I nomi dei politici coinvolti non sono stati resi noti, ma secondo fonti di stampa si tratterebbe di eurodeputati di almeno sei Paesi (Germania, Francia, Polonia, Paesi Bassi, Belgio e Ungheria). Tra i partiti, l’unico menzionato esplicitamente dalle testate ceche è quello dei tedeschi di Afd (formazione di estrema destra).