Nel 1952, anno di entrata in vigore della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (una prima forma di Europa comunitaria, che ha preceduto l’attuale Unione Europea, istituita nel 1993), gli Stati membri erano 6: Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo.
Questi paesi si sono impegnati a riunire le rispettive industrie in questi due settori sotto una gestione comune, per evitare la fabbricazione di armi e, di conseguenza, possibili conflitti. Non sono avvenuti ulteriori ingressi fino al 1973 (anno in cui Irlanda, Regno Unito e Danimarca sono diventati paesi membri).
Nel 2004 si è attuata la più grande fase di allargamento dell’Ue, con l’ingresso di Polonia, Ungheria, Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania, Cipro e Malta. L’ultimo paese invece ad essere entrato in Ue è la Croazia (2013): i paesi membri risultavano così 28, diventati poi 27 con l’uscita del Regno Unito (Brexit) dall’Unione europea nel 2020.
Da oltre dieci anni l’Unione europea non vede allargamenti di alcun tipo. Tuttavia, sono ben nove i paesi candidati all’ingresso: Turchia (da lungo tempo), Montenegro, Serbia, Macedonia del Nord, Albania, Moldavia, Bosnia Erzegovina, Georgia e Ucraina.