La Commissione europea annuncia dazi fino al 38 per cento sulle auto elettriche cinesi

La reazione di Pechino colpirà soprattutto la Germania. Ma la Cina potrebbe disinnescare i dazi producendo le sue auto direttamente in Europa.

La Commissione annuncia dazi fino al 38% sulle auto elettriche cin

Il 12 giugno la Commissione europea ha annunciato dazi fino al 38 per cento sulle importazioni di auto elettriche cinesi, accusando Pechino di concorrenza sleale (finora erano tassate al 10 per cento nell’Ue). La Germania si è battuta con la Svezia e l’Ungheria per evitare l’aumento dei dazi, temendo misure di ritorsione. La Francia e la Spagna, invece, erano favorevoli all’aumento.

Bruxelles ha così annunciato dazi del 17,4 per cento per l’azienda cinese Byd, del 20 per cento per la Geely e del 38,1 per cento per la Saic. La percentuale varia in base ai sussidi pubblici ricevuti. I dazi entreranno in vigore in via provvisoria a partire dal 4 luglio. Ma saranno effettivamente riscossi entro quattro mesi, a meno che nel frattempo non si trovi un accordo con le autorità cinesi.

È probabile che la seconda economia al mondo, pur di rendere le sue auto molto competitive sul mercato europeo, oltre ad applicare dazi simili alle auto importate in Cina (il che danneggerà soprattutto la Germania), opterà per produrre le sue auto direttamente in Europa, aggirando di fatto i dazi. In realtà, già da tempo Pechino si sta muovendo in questa direzione.

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