Ai mercati finanziari piace Le Pen?

Le costose promesse di Marine Le Pen e la difficile tenuta dei conti pubblici francesi

Ai mercati finanziari piace Le Pen?

La Francia dovrà presto fare i conti con la tenuta dei conti pubblici. Nel 2023 il deficit è stato pari al 5,5 per cento del Pil, mentre il debito pubblico è intorno ai 3mila miliardi di euro, pari al 110,6 per cento del Pil. Il 19 giugno la Commissione europea ha proposto di aprire una procedura per deficit eccessivo contro la Francia e altri sei paesi (Italia, Belgio, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia).

In tale contesto, cosa accadrebbe se, una volta al governo, Le Pen dovesse attuare il suo programma economico fatto di costose misure, come i tagli alle tasse e l’abbassamento dell’età pensionabile, dalla copertura finanziaria quanto meno dubbia?

Il Financial Times parla di uno “stile Liz Truss”, ricordando il caso della premier conservatrice britannica costretta alle dimissioni nell’autunno 2022 in seguito a un duro attacco dei mercati finanziari, cominciato dopo aver proposto tagli alle tasse per 45 miliardi di dollari, quasi interamente finanziati con nuovo debito.

Secondo alcuni analisti a Parigi potrebbe andare addirittura peggio: il rapporto tra deficit e pil rischierebbe di salire in un solo colpo del 3,9 per cento.

Il fatto non è sfuggito al Rassemblement national, che si è affrettato a frenare, per esempio, sulla proposta di cancellare l’innalzamento dell’età pensionabile a 64 anni voluto da Macron nel 2023.

In occasione delle presidenziali del 2022 il centro studi indipendente Institut Montaigne aveva stimato che tutte queste misure avrebbero potuto tradursi in una spesa pubblica aggiuntiva di 101 miliardi di euro all’anno. Il Rassemblement national assicura che negli ultimi due anni il suo programma è cambiato.

Gli scossoni al sistema francese rischiano di farsi sentire sul resto dell’Unione europea: la diffidenza degli investitori verso un paese indebitato come la Francia potrebbe facilmente contagiare la vicina Italia

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