Un sistema missilistico russo S-300 è stato colpito a Belgorod da munizioni statunitensi GMLRS, da 70 chilometri di gittata, sparate da un lanciatore Himars fornito anch’esso dagli Stati Uniti e in dotazione alle forze armate ucraine.
La geolocalizzazione è stata confermata dalle immagini satellitari della società privata Planet. È la prima prova visuale della rimozione delle restrizioni all'uso delle armi occidentali contro obiettivi militari in territorio russo.
Il monito agli Stati Uniti su “errori di calcolo che potrebbero avere conseguenze fatali” è stato lanciato dal vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, che ha denunciato un atteggiamento “irresponsabile” degli americani.
Anche fonti del governo statunitense, citate dal Washington Post, hanno manifestato inquietudine per questi attacchi, affermando che Mosca potrebbe percepirli come minacce alle proprie “capacità di deterrenza strategica”, con il rischio che venga alterata la fiducia reciproca tra gli Usa e la Russia in materia di armi nucleari.