Secondo il rapporto Emissions Gap 2023 del programma ambientale delle Nazioni Unite (Unep), nel 2021 i Paesi economicamente più avanzati sono stati responsabili di circa l’80 per cento delle emissioni di gas serra.
Lo Stato che ha inquinato di più è la Cina con una quota del 30 per cento, mentre gli Stati Uniti e i 27 Paesi dell’Ue hanno registrato rispettivamente l’11 ed il 7 per cento.
Allargando, tuttavia, l’orizzonte temporale, lo scenario cambia. Ad esempio, nel periodo 1850-2021, gli Stati Uniti hanno emesso la quota maggiore di CO2, il 19 per cento; i 27 membri dell’Ue una quota poco inferiore pari al 13 per cento, così come la Cina. L’India e la Federazione Russa si posizionano su valori più modesti: rispettivamente, 4 e 5 per cento. I Paesi restanti del G20 sono stati responsabili del 25 per cento, solo 6 punti percentuali in più degli Usa.
Mentre gli Stati fuori dal G20, tutti insieme, hanno contribuito solo per il 21 per cento, nonostante rappresentino circa il 40 per cento della popolazione mondiale.
Presi per il PIL
Qual è il Paese che inquina di più al mondo? La risposta non è univoca e dipende dai dati analizzati. In termini assoluti, il maggior emettitore di CO2 è oggi la Cina. In termini pro capite, gli Stati Uniti sono ampiamente in testa. Dunque, i dati relativi assumono una particolare rilevanza se si ritiene che il cambiamento possa essere trainato principalmente dai comportamenti individuali. Se, al contrario, si ritiene che ad affrontare il nodo delle emissioni debbano essere principalmente i governi, sono allora i dati assoluti a rivelarsi più importanti. In realtà, i due approcci non sono tra loro alternativi, bensì complementari.