La chimica verde, grazie ai progressi della biotecnologia, oggi è in grado di produrre tessuti, materie plastiche e combustibili da risorse a base biologica utilizzando quelle rinnovabili. Un passaggio importante per riuscire ad andare oltre un’economia basata sul petrolio: la bioeconomia è un’alternativa all’attuale modello “prendi, fabbrica, smaltisci”.
Anziché utilizzare materie prime petrolifere è possibile produrre la plastica dalla fermentazione utilizzando microrganismi così come pneumatici per auto in lattice a base biologica prodotti dalle radici del tarassaco. La biotecnologia industriale si sta affermando su larga scala: presto le bottiglie d’acqua saranno in tutto o in parte realizzate con carbonio a base bio e non derivata da combustibili fossili. Il grafene, al momento ancora molto costoso, potrà essere estratto dall’olio di soia e si diffonderà nell’elettronica di consumo.
Le bioraffinerie utilizzano materiali di scarto da legname, letame, paglia o rifiuti domestici organici, ovvero biomasse biologiche residue, per produrre carburanti, prodotti chimici ed elettricità. I sottoprodotti di questi processi di bio-raffinazione generano essi stessi nuove risorse, che possono essere riutilizzate riducendo le discariche e creando un’economia circolare più rispettosa dell’ambiente.
La strada verso il biotech non è tutta spianata: permangono ostacoli normativi e tecnici per realizzare appieno questo nuovo modello di impiego delle risorse e considerare gli scarti/rifiuti come materie prime. Al momento costruire una bioraffineria costituisce un investimento ad alto rischio: i sussidi per la produzione di combustibili fossili distorcono il mercato e non favoriscono questo cambiamento green.
Negli ultimi 10 anni l’Ocse ha lavorato sulla sostenibilità della biomassa e nel 2013 ha emanato una raccomandazione. Con l'obiettivo di incoraggiare i paesi membri a sviluppare quadri di valutazione per comprendere l’impatto dei prodotti a base biologica, invitando a promuovere l’uso di analisi del ciclo di vita del biotech per minimizzare l’impatto ambientale. Questa è la via per andare verso un'economia più "green".