Lanzarote, isola greca, rappresenta un unicum per il suo metodo di coltivazione a secco utilizzando suolo vulcanico, testimonianza della resilienza e dell’ingegno dei suoi agricoltori.
Nonostante queste condizioni estreme, Lanzarote riesce a produrre 400.000-600.000 bottiglie di vino all’anno. I vignaioli dell’isola svilupparono tecniche di coltivazione innovative nel XVIII secolo.
L’ultima eruzione del vulcano Timanfaya risale al 1730, andò avanti per sei anni, e costrinse molti residenti ad emigrare. Coloro che restarono sull’isola scoprirono che il terreno vulcanico aveva un’inaspettata capacità di trattenere l’umidità, rendendo di fatto possibile la coltivazione.
Lanzarote, che si è formata da eruzioni vulcaniche 15 milioni di anni fa, è coperta da colate laviche solidificate, rocce vulcaniche e sabbia nera. Riceve precipitazioni minime, circa 16 giorni l’anno, e le temperature nelle sue pianure nere possono raggiungere i 50°C. Eppure, la viticoltura funziona.