Una storia di lavoro e coraggio che giunge da Acerra (Campania). Dodici operai della cooperativa Screen Sud sono riusciti a salvare dal fallimento l’azienda per cui lavorano. Per riuscirci hanno investito il loro Tfr di 15 anni di lavoro e l’anticipo di mobilità.
Nel 2013 la Lafer Srl di Nola, una società specializzata in produzione di reti in acciaio, che fino a pochi anni prima dava lavoro a 50 dipendenti e fatturava 7 milioni di euro, fallisce. I proprietari mettono l’azienda in liquidazione, ma gli operai non ci stanno a rimanere senza lavoro.
12 di loro decidono così di acquistare la società. E così la Lafer diventa la Screen Sud. Il denaro investito va dai 7 ai 25 mila euro e fa salire il capitale sociale a 130 mila euro.
Sorgono, poi, nuovi problemi. Numerosi sabotaggi, tra cui un incendio, rischiano di mandare in pezzi il loro sogno. La sede viene allora spostata ad Acerra e riapre i battenti in poco tempo. I dipendenti diventano così workers buyout, cioè quelli che salvano un’impresa rilevandola di tasca propria.
Oggi la Screen Sud produce ogni mese 3000 metri quadri di prodotti in acciaio, rifornendo non solo l’Italia ma anche il resto d’Europa, il Nord Africa e l’Australia, per un fatturato di 2 milioni l’anno.