Raccontano che sia stato all’apice della sua carriera fino a giugno quando vedeva prosperare e crescere l’impero Benetton. Soprattutto nei trasporti dove il suo progetto era quello di creare un colosso mondiale di autostrade con partecipazioni anche in Sudamerica e nella gestione degli aeroporti di Roma e Nizza. Gilberto Benetton si è spento nella sua casa di Treviso a 77 anni. Lascia la moglie Lalla e due figlie, Barbara e Sabrina.
Negli ultimi mesi aveva accusato due colpi durissimi: il 10 luglio la morte del fratello più giovane Carlo e il 14 agosto la tragedia del Ponte Morandi di Genova con 43 morti e circa un migliaio di sfollati.
Ma oggi Atlantia con la spagnola Abertis può contare su un fatturato di oltre 11 miliardi di euro e controlla 14 mila chilometri di autostrade.
Nato nel 1941, Gilberto perde il padre all’età di 4 anni e a 14 lascia la scuola. Sin dall’inizio cura gli interessi dell’impero Benetton per diventare, poi, il regista della diversificazione nelle infrastrutture, nell’immobiliare e nel retail. La cavalcata di Gilberto nell’imprenditoria italiana comincia nel 1965 quando si unisce ai fratelli Luciano e Giuliana nell’azienda dei “maglioni gialli”, inventati dalla sorella. Gli affidano la parte finanziaria.
Dopo la crescita in Italia negli anni '70, dieci anni dopo Benetton è un colosso internazionale della moda: più di mille centri vendita in Italia, 250 in Germania, 280 in Francia, 100 in Inghilterra. Nel 1986 la quotazione in Borsa e il Team Benetton lancia in Michael Schumacher Formula 1.
Negli anni '90 Gilberto inaugura la stagione della diversificazione delle attività di famiglia: nel ’94 l’acquisizione dei supermercati Gs e di Autogrill. Allora il gruppo di ristorazione fatturava circa 300 milioni di euro, oggi i ricavi sono lievitati a 4,5 miliardi.
Nel 2000 Benetton vende Gs e acquista Autostrade dallo Stato. È il primo mattone per costruire un colosso dei trasporti. Nel 2003 il secondo con l’ingresso negli Aeroporti di Roma.
Poi negli ultimi due anni l’impero Benetton centra altre tre acquisizioni: l’Eurotunnel che collega la Francia al Regno Unito, oltre alla doppia operazione in Spagna con l'acquisizione delle torri Cellnex e le autostrade Abertis.
Se Gilberto è riuscito a raggiungere questi risultati è anche perché ha capito quanto fossero importanti le pubbliche relazioni. E, infatti, ha sempre lavorato al fianco di soci importanti come la Fondazione Crt, i fondi internazionali di Singapore e Abu Dhabi, oltre a Mediobanca (di cui è ancora socio) e Goldman Sachs.
Non era, tuttavia, solo finanza. Gilberto, carattere schivo, amava lo sport. La sua grande passione è stata il basket, ma ha finanziato anche la pallavolo e il rugby.