Nel nuovo piano industriale di Arcelor Mittal sarebbero previsti 4.700 esuberi, di cui 2891 già nel 2020. Il premier Giuseppe Conte ha bollato il progetto come "inaccettabile.
Il numero dei dipendenti dell’ex-Ilva passerebbe dai 10.789 occupati del 2019 ai 6.098 del 2023. È questa la cifra indicata dall’ad della società italiana del Gruppo, Lucia Morselli.
Dopo la presentazione del piano – che prevede un aumento dei volumi di produzione dagli attuali 4,5 milioni di tonnellate di acciaio ai 6 milioni dal 2021 - il tavolo è stato sospeso, e i sindacati hanno definito “irricevibili” i tagli annunciati dal colosso franco-indiano proclamando lo sciopero per il prossimo 10 dicembre all’ex-Ilva.
“Non ci sono condizioni per aprire confronto per un accordo. Si deve ripartire dall’accordo di un anno fa, con i livelli occupazionali e investimenti indicati dal piano del 2018”, ha detto il segretario generale Cisl, Anna Maria Furlan.
“Noi vogliamo far diventare lo stabilimento ex-Ilva all’avanguardia nella produzione siderurgica europea - ha detto il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli -. Su questo lo Stato, il governo, è disponibile a investire, a essere presente, partecipare e accompagnare l’azienda a questo percorso di transizione”.