La tesi di ArcelorMittal di un’esatta esecuzione del contratto di affitto degli stabilimenti di Taranto “è del tutto mistificatoria”. Inoltre, il gruppo “non ha mai regolarmente adempiuto al contratto e il livello del proprio inadempimento si è gradualmente accresciuto man mano che la controparte comprendeva la propria inabilità a gestire in modo economicamente efficace i rami d’azienda presi in carico”. È quanto scritto nella memoria di repliche depositata dai Commissari dell’ex Ilva.
Inoltre - si sottolinea nel testo - l’affermazione di ArcelorMittal secondo cui “la mancata estensione temporale dello scudo penale renderebbe impossibile attuare il piano ambientale senza incorrere in responsabilità (anche penali) conseguenti a problemi ambientali ereditati dalla precedente gestione non è pertanto una semplice mistificazione ma piuttosto una conclamata falsità”.
“Le conseguenze economiche attivate dall’inadempimento di ArcelorMittal porterebbero a un impatto economico pari ad una riduzione del Pil di 3,5 mld di euro, pari allo 0,2% del Pil italiano e allo 0,7% del Pil del Mezzogiorno”, proseguono i legali dei commissari dell’ex Ilva.