German Efromovich, l’uomo che nel 2004 ha risanato la compagnia aerea colombiana Avianca, è nato in Bolivia nel 1950, da una famiglia ebrea di origine polacca. Ha la cittadinanza brasiliana, colombiana e polacca e un patrimonio di famiglia stimato in 1 miliardo di dollari. E ora vorrebbe tentare una nuova impresa acquistando Alitalia. Efromovich ha già dato la sua disponibilità anche ad un eventuale partenariato pubblico-privato con il governo italiano per rilanciare il vettore.
“Alitalia - disse quasi un anno fa a Il Sole 24 Ore - è un’ottima compagnia. Non capisco come possa perdere soldi. In sei mesi si può risanare. Ho comprato la colombiana Avianca 14 anni fa, aveva 34 aerei e 4.300 dipendenti. L’ho risanata. Oggi ha 189 aerei e 22.000 lavoratori. I ricavi sono passati da 350 milioni di dollari a 4,5 miliardi”.
L’interesse per la compagnia italiana non è nuovo. Nel luglio del 2019 Efromovich si era proposto come quarto socio nella cordata di Fs-Mef-Delta Airlines che avrebbe dovuto rilanciare Alitalia. Allora però Mediobanca, advisor di Fs, scelse Atlantia, ritenendo non sufficienti i requisiti economico-finanziari presentati.
L’imprenditore ha avuto negli anni un grande ruolo nel trasformare la piccola compagnia aerea Avianca in uno dei maggiori gruppi dell’America Latina. Poi, a seguito del default sul debito, a fine maggio 2019 la statunitense United Airlines ha preso il controllo della compagnia colombiana, estromettendo dal Cda lo stesso Efromovich.
Pochi anni prima, nel 2017, l’imprenditore è anche stato coinvolto nei Panama papers dai quali è emerso come Avianca Holdings fosse collegata a un conglomerato offshore con più di 20 aziende situate in paradisi fiscali (Bermuda, Panama, Cipro).