“In un momento in cui il modello capitalistico industriale va rivisto, servono i filosofi a capo delle aziende, non gli economisti: perché bisogna ripensare i perché, non il come; domandarsi il cosa, non il come.
A sostenerlo è Giuseppe Morici, manager, saggista e attuale vicepresidente del Gruppo Feltrinelli, nel corso di una conversazione che attraversa i più cruciali contemporanei cambiamenti nel mondo del lavoro.
Dal fenomeno delle grandi dimissioni, che ha richiamato l’attenzione su bisogni e priorità nuovi a un’idea di leadership da riaggiornare; dalla richiesta di competenze manageriali trasversali fino agli scenari fragili che i cambi generazionali stanno tratteggiando nel panorama industriale italiano, nell’ottica di Morici c’è una cultura d’impresa da riscrivere.
A partire dall’attenzione allo scopo da raggiungere. “Perché le intenzioni di un’azienda contano più delle sue dimensioni”, scandisce il sottotitolo dell’ultimo libro di Morici, appena pubblicato da Feltrinelli, “Crescere è una cosa da grandi”.
Quella proposta da Morici appare come un’utile provocazione, giacché l’evidenza empirica sembra dimostrare sempre più che servirebbe un approccio interdisciplinare, e non solo in seno alle aziende. Non occorrono filosofi al posto di esperti di economia aziendale, bensì entrambi.