Il gruppo Volkswagen prova a recuperare slancio sul suo mercato principale, la Cina, pari a 3 milioni di unità, un terzo delle sue vendite globali. Il primo produttore europeo ha dichiarato di aver sviluppato una nuova architettura per auto elettriche con il partner cinese Xpeng, che secondo la casa automobilistica tedesca le consentirà di offrire veicoli elettrici e intelligenti a prezzi più accessibili proprio in Cina, dove da oltre un anno divampa la guerra dei prezzi avviata da Tesla e proseguita dal colosso locale BYD.
Volkswagen prevede di utilizzare la China Electrical Architecture (Cea) negli Ev (veicoli elettrici) a marchio Vw sviluppati localmente a partire dal 2026. Una scelta che dovrebbe consentire una riduzione dei costi del 40 per cento per la piattaforma sviluppata in Cina rispetto a quella utilizzata in Germania, riducendo il numero di unità di controllo, ha aggiunto l’azienda.
L’architettura utilizza un computer centrale e una struttura zonale per controllare tutta l’elettronica e realizzare funzioni come la guida autonoma. In pratica, si segue l’esempio di Tesla, in difficoltà da qualche mese ma pur sempre leader di mercato in questo tipo di architettura, che riduce il cablaggio e i componenti di un’auto in modo da renderla più efficiente e più economica da produrre.
La riduzione dei costi passa dalla semplificazione dell’hardware digitale: meno centraline e meno chip, magari simili, che svolgono una sola funzione anziché una serie di attività, dalla gestione dell’infotainment alla climatizzazione passando dalla gestione delle batterie agli Adas (i sistemi di assistenza alla guida), sempre più importanti.