In Italia ogni 100 pensioni Inps ci sono 111 lavoratori attivi, e – scrive Gianni Trovati sul Sole24Ore - il conto scende a 103 se si escludono i professionisti che versano i contributi alle Casse private. E in 39 province su 107, quasi tutte al Centro-Sud, gli occupati sono meno degli assegni previdenziali. In Calabria il record: 67 lavoratori per 100 pensionati.
Il problema è che la situazione sembra destinata a peggiorare. La diminuzione della popolazione è un fenomeno ormai consolidato con evidenti ricadute anche sul mercato del lavoro. Le previsioni probabilistiche al 2043 – evidenziate in una ricerca realizzata dalla Fondazione Di Vittorio - segnalano una drastica riduzione della popolazione residente di oltre 3 milioni rispetto ad oggi, come risultato di una diminuzione dei più giovani (-903 mila) e delle persone in età di lavoro (-6,9 mln) e di un aumento degli anziani (+4,8 mln).
Al contempo, il meccanismo che alimenta la crescita della popolazione si è arrestato: il saldo naturale è negativo, mentre il saldo migratorio è positivo, ma del tutto insufficiente a compensare quello naturale. Un apporto aggiuntivo al saldo migratorio di +150 mila persone all’anno – secondo i calcoli della Fondazione - consentirebbe in due decenni di mitigare la diminuzione della popolazione totale e ridurrebbe la diminuzione prevista della popolazione attiva.