Secondo i dati Ocse, l’Italia è tra le grandi economie il Paese in cui i salari reali (ovvero rapportati al livello dei prezzi) sono diminuiti di più. Meno 7,3 per cento solo nel 2022 rispetto al 2021, anno in cui la crescita dei prezzi trainata dal rincaro dell’energia ha ridotto pesantemente il potere d’acquisto delle famiglie.
Ma, attenzione, il problema non è così recente. I salari reali in Italia, secondo l’Ocse, erano già scesi del 2,9 per cento dal 1990 al 2020, in un’economia caratterizzata da nanismo industriale e una specializzazione produttiva in ambiti prevalentemente low-tech.
Se parametriamo ad esempio tutto al 2008, anno della crisi finanziaria che travolse il sistema bancario americano, i salari italiani sono più bassi del 12 per cento in termini reali, evidenzia il Global Wage Report elaborato dall’Organizzazione internazionale del lavoro.
La retribuzione media, a parità di potere d’acquisto tra tutti i Paesi del mondo, è inoltre poco superiore alla soglia dei 35 mila euro in Italia. La media Ocse va però oltre i 46 mila euro.