I lavoratori hanno incrociato le braccia in tre grandi stabilimenti statunitensi. Uno per ciascun colosso dell’auto: General Motors, Ford e Stellantis. È così cominciato lo sciopero, indetto dalla United Auto Workers (UAW) e scattato nelle scorse ore a causa del mancato accordo sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici.
Sembra in fondo una piccola mossa, limitata ad appena tre impianti del Midwest industriale: in realtà si tratta di un’azione senza precedenti, la prima volta in quasi novant’anni di storia del sindacato statunitense del settore che scatta un’agitazione contemporaneamente contro tutte e tre le grandi case di Detroit.
Le richieste sindacali (in tutto UAW rappresenta 145.000 dipendenti delle tre case) vanno da aumenti di paga del 40 per cento in quattro anni a migliori benefit e riduzioni della settimana lavorativa.
Un altro punto critico della trattativa riguarda l’aumento delle retribuzioni e dei benefici per i dipendenti temporanei e junior di livello inferiore che attualmente guadagnano ‘soltanto’ 22 dollari l’ora rispetto alla tariffa massima di 31 dollari l’ora.
“È ormai tempo di difendere la classe operaia, di difendere le nostre comunità e di opporsi all’avidità incontrollata delle multinazionali”, ha detto il presidente della UAW Shawn Fain.