Nei caveau della Federal Reserve di New York la Germania custodisce un tesoro. Si tratta di circa 1.200 tonnellate d’oro che corrispondono a 113 miliardi di euro che Berlino tiene Oltreoceano dagli anni della Guerra Fredda.
In tempo di dazi e incertezza dell’economia mondiale, i membri della Cdu (Unione Cristiano-Democratica), il partito che guiderà il prossimo governo della Germania, punta a riportare i lingotti a casa.
Secondo quanto ricostruito dal quotidiano tedesco Bild, alcuni esponenti della Cdu considerano la mossa un passo necessario per garantire una maggiore autonomia politica ed economica alla Germania.
E dopo le bordate sparate dal presidente Usa Donald Trump contro la Fed, mettendo in dubbio che nei sotterranei della banca centrale possa esserci veramente dell’oro, dalla Germania parte la richiesta che i funzionari della Bundesbank possano ispezionare fisicamente i lingotti e documentarne le condizioni.
Le riserve auree tedesche depositate negli Stati Uniti dalla Germania valgono circa 113 miliardi di euro e rappresentano circa un terzo del totale dell’oro posseduto dalla nazione.
In passato, questa scelta di mantenere una parte consistente del patrimonio aureo all’estero era stata giustificata come una misura prudenziale, che permetteva di accedere rapidamente alla liquidità in dollari in caso di necessità.
Tuttavia, i dazi stanno rimettendo in discussione tutto, compresa la storica fiducia nelle relazioni statunitensi.
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