Quasi 400 miliardi di euro. È quanto hanno dovuto sborsare i Paesi della Ue, solo nel 2022, per sovvenzionare i prezzi del gas e dell’energia elettrica in modo da ridurre l’impatto sulle famiglie e sulle imprese dello stop al gas russo, deciso dopo l’invasione dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio di due anni fa. I dati sono stati elaborati dalla Corte dei Conti europea.
Il rapido abbandono delle importazioni di gas dalla Russia, che nel 2021 rappresentavano il 45% di tutte le importazioni di gas dell’Ue, ha creato una crisi dell’offerta, che a sua volta ha scatenato una crisi di accessibilità economica.
Nell’agosto del 2022 i prezzi all’ingrosso del gas hanno raggiunto un picco di 339 euro per megawattora (rispetto ai 51 euro/MWh dell’agosto 2021). I paesi dell’Ue hanno iniziato a sovvenzionare i prezzi del gas e dell’energia elettrica spendendo, come abbiamo visto, quasi 400 miliardi in appena 12 mesi.
La Corte evidenzia che, nel complesso, la strategia adottata dalla Commissione presenta parecchie falle. Il che getta qualche ombra in caso di una nuova crisi. Guardando al futuro, infatti, la Corte conclude che l’Ue dovrebbe consolidare il quadro per l’accessibilità economica del gas e, al contempo, avverte che molti Stati membri sono ancora riluttanti a firmare accordi bilaterali di solidarietà.