La Germania, che prova a ridurre la dipendenza dal gas russo, si è impegnata ad accelerare la costruzione di due terminali di gas liquefatto nel quadro di un accordo a lungo termine col Qatar, uno dei tre maggiori esportatori di gas naturale liquefatto (GNL). Lo ha annunciato il ministro dell’Energia del Qatar.
L’accordo è stato siglato nel corso di una visita a Doha del ministro tedesco dell’Economia, il ‘verde’ Robert Habeck, che ha incontrato l’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani. “Anche se quest'anno potremmo ancora aver bisogno del gas russo, in futuro non sarà più così. E questo è solo l’inizio”, ha avvertito Habeck, spiegando che l’accordo si concentra anche sullo sviluppo di progetti collegati all'energia rinnovabile.
Tornando al gas, Berlino prevede di portare il Gnl a bordo delle navi nel Paese. Ma non ci sono terminali per riceverli, visto che Berlino ha puntato fino ad ora sui gasdotti (sebbene il Nord Stream 2, l’infrastruttura offshore che collega la Russia alla prima economia europea, probabilmente non entrerà mai in funzione): il punto è che i terminali non saranno pronti prima del 2026.
La riduzione della dipendenza energetica dalla Russia non può dunque avvenire così rapidamente neanche per Berlino. Secondo l’associazione tedesca dell’industria energetica Bdew, la quota della Russia nell’approvvigionamento tedesco di gas nel periodo gennaio-marzo è rimasta bloccata al 40%, nel senso che non è diminuita.
Come noto, tuttavia il problema riguarda anche altri paesi europei. Un gruppo di economisti ha stimato la scorsa settimana che i paesi dell’Ue hanno trasferito più di 13,3 miliardi di euro alla Russia per petrolio, gas naturale e carbone dall’inizio della guerra.