2017, l’anno del sorpasso: per la prima volta in Europa l’elettricità generata dalle fonti rinnovabili ha superato quella prodotta dal carbone. La crescita di eolico, solare e biomassa è partita in modo graduale nel 2000 ma ha avuto un picco lo scorso anno, con un +12 per cento: dal 2010 a oggi la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili in Ue è più che raddoppiata.
La quota di rinnovabili nei vari paesi dell’Ue sta crescendo in modo molto diseguale: la diffusione dell’eolico sta giocando un ruolo importante soprattutto nel Regno Unito e in Germania; nel 2017 la Danimarca ha attinto per il 74 per cento dell'energia da fonti rinnovabili; si registra una crescita molto bassa in Slovenia, Bulgaria, Francia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Ungheria; altri paesi, come Italia, Spagna, Portogallo, Belgio e Grecia hanno avuto un buon incremento all’inizio del decennio ma negli ultimi tre anni hanno sostanzialmente abbandonato le rinnovabili.
Per quanto riguarda l’energia fossile, lo sviluppo è misto. La produzione dal carbone è diminuita complessivamente del 7 per cento (grazie soprattutto all’aumento dell’eolico) e, con l’annuncio dell’abbandono di questo combustibile da parte di Italia, Paesi Bassi e Portogallo, continuerà a diminuire. Le emissioni di CO2 del settore elettrico europeo, nonostante la buona perfomance delle rinnovabili, nel 2017 non sono diminuite ma sono rimaste stabili a 1.019 milioni di tonnellate. Per centrare l’obiettivo di energia pulita nel 2030, l’Ue dovrà aumentare i suoi sforzi nell’impiego di fonti rinnovabili nei prossimi anni rispetto alle tendenze recenti.
The European Power Sector in 2017