“Se vogliamo parlare di tasse bisogna tassare i giganti della rete che non pagano nulla, una vera vergogna. Sono banditi fiscali che tutto il mondo dovrebbe tassare e penso ad Amazon, Zuckerberg, Musk e tutti i giganti del web”.
Sono dure le dichiarazioni di Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato che, mentre proseguono le tensioni nella maggioranza di governo sullo Ius scholae, apre un nuovo fronte.
Nel mirino di Gasparri finisce infatti Musk - uomo più ricco al mondo, fondatore di Tesla, oltreché di Space X, e proprietario del social media X - che a inizio settimana aveva premiato Giorgia Meloni all'Atlantic Council di New York.
E Gasparri punta poi dritto su un altro tema delicato: la tassa sugli extraprofitti delle banche, di cui si è tornati a parlare nel governo come possibile leva da usare per una Manovra che si annuncia complicata.
Un tributo che si è però scontrato con la netta contrarietà degli azzurri e di Marina Berlusconi, presidente di Fininvest (detentrice a propria volta di una quota rilevante, pari a circa il 30%, di Banca Mediolanum): “Siamo contrari a nuove tasse a carico di chi già le paga - rincara Gasparri - . Ricordo, pochi lo sanno, che le banche già pagano una tassa supplementare rispetto agli altri”.
Poi il senatore precisa: “Invece tutto ciò che emergerà da intese con il governo, senza introdurre nuove tasse, con il confronto e il dialogo con le parti (si parla di un contributo una tantum da parte del sistema bancario concordato con Palazzo Chigi) lo valuteremo quando sarà il momento”.