Alla fine il Ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, ha sbottato. Proprio lui che si è impegnato in questi ultimi anni a mantenere buoni rapporti” con la Commissione europea, anche quando il Presidente del consiglio, Matteo Renzi, lo faceva irrigidire chiedendo in modo perentorio più flessibilità sui conti pubblici. "La finanza pubblica sta migliorando – ha detto Padoan - e questo è un fatto. La confusione tra fatti e illazioni sta diventando insopportabile".
Il Ministro manda così una seconda risposta a Bruxelles, dopo una prima tutto sommato tranquilla (“non replico a Katainen”). La scintilla è stata causata dal vicepresidente della CE e Commissario all’ambiente, reo di aver sostenuto che “sui conti pubblici, i politici italiani non dicono la verità”. In effetti, nonostante le stime al rialzo sul Pil, i conti pubblici in Italia non evidenziano sostanziali miglioramenti.
All’Italia, inoltre, era stato chiesto un aggiustamento strutturale pari allo 0,6 per cento del Pil nel 2018. Il Governo ha preso un impegno per lo 0,3. Il nodo gira intorno a questo numero. La stima della Commissione è, infatti, inferiore (0,2). Da qui la polemica sollevata da Katainen.