La Commissione europea ha annunciato che rinnoverà l’autorizzazione del glifosato nell’Ue per altri 10 anni, dopo che in una votazione degli Stati membri non è stata raggiunta la maggioranza qualificata richiesta. Secondo fonti diplomatiche, 7 Paesi si sono astenuti (tra cui Francia, Germania e Italia), mentre 17 hanno votato a favore e 3 contro, tra cui il Lussemburgo.
A sostegno della sua decisione, l’organo di governo dell’Ue ha citato un rapporto dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), in base al quale il livello di rischio non giustifica il divieto del controverso erbicida.
L’attuale autorizzazione per il glifosato, rinnovata nel 2017 per 5 anni e poi prorogata di un ulteriore anno, scade il 15 dicembre. In assenza di 1 voto favorevole o contrario a maggioranza qualificata dei 27 (ovvero 15 Stati che rappresentino almeno il 65 per cento della popolazione dell’Unione), la decisione spetta alla Commissione. E così è stato.
“La Commissione rinnoverà l’autorizzazione del glifosato per un periodo di 10 anni, con alcune nuove condizioni e restrizioni”, si legge in un comunicato stampa. In particolare, il glifosato non potrà essere usato per far seccare le colture prima della raccolta.
Il glifosato, un composto chimico presente in vari erbicidi (tra cui il noto Roundup della Monsanto, acquisita da Bayer nel 2018), è stato classificato nel 2015 come “probabilmente cancerogeno” dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità.
A luglio, invece, l’Efsa ha affermato di non aver individuato rischi per gli esseri umani, gli animali o l’ambiente tali da impedire l’autorizzazione dell’erbicida, pur riconoscendo che non ci sono certezze.