In Giappone sono stati registrati 16 mila contagi circa (su 126 milioni di abitanti) e ‘appena’ 830 morti a causa del Covid-19. A conti fatti la risposta nipponica alla crisi sembra adesso tra le più efficaci al mondo.
Eppure gli ingredienti per un disastro c’erano. Quasi il 30% dei cittadini ha più di 65 anni, proprio la fascia demografica in cui la mortalità del Covid-19 è più alta. E lo ‘stato di emergenza’ decretato dal governo prevedeva più che altro consigli alla popolazione. Una risposta che a molti, all’inizio, è sembrata troppo timida.
Quindi come ha fatto il Giappone a evitare il disastro? L’ingrediente chiave sarebbe, secondo gli esperti sentiti dal britannico Guardian, un misto di responsabilità individuale, senso civico dei cittadini e buone pratiche del governo.
Ma il fattore fondamentale, a sentire i ricercatori del Waseda Institute di Tokyo, è stata la cultura dei cittadini. Il forte senso di responsabilità individuale dei giapponesi, già abituati a limitare il contatto fisico, a usare le mascherine e a una scrupolosa igiene personale, avrebbe fatto la differenza.