Un'escalation delle misure protezionistiche, così come un'improvvisa impennata nei principali mercati sovrani dei rendimenti obbligazionari, attualmente su livelli storicamente bassi, potrebbero innescare un nuovo rallentamento. È quanto rileva la Relazione annuale della Banca dei regolamenti internazionali, la più antica istituzione finanziaria globale, fondata nel 1930 e con sede a Basilea.
Il 2017 è stato molto positivo per la crescita mondiale, in un contesto di bassi livelli di inflazione: una configurazione inusuale in una fase così avanzata dell'espansione. Questo andamento è principalmente frutto di un decennio di politiche monetarie straordinarie, che hanno tuttavia generato anche vulnerabilità. Ecco perché il cammino verso una crescita sostenibile sorretta dalla stabilità dei prezzi e del sistema finanziario non è privo di ostacoli.
Per questo è ancora più importante "cogliere l'attimo", secondo Agustín Carstens, direttore generale della Bri, che ha, poi, aggiunto: "Affrontare le vulnerabilità è la chiave affinché la crescita mantenga il suo slancio". Tali rischi emergono in un contesto di incremento del livello di debito privato e pubblico su scala mondiale e in cui i legami tra i cicli economici e finanziari si fanno più stretti, con possibili amplificazioni delle espansioni e delle contrazioni.
Il consolidamento dei conti pubblici resta una priorità, mentre dal punto di vista finanziario la maggior parte delle banche hanno rafforzato i bilanci, ma i miglioramenti non sono uniformi. Il che suggerisce la necessità di mettere in atto ulteriori misure. Prima che sia troppo tardi.