Parliamo un po’ di economia aziendale e calcio, prendendo a riferimento le quattro semifinaliste della Champions League della stagione 2023-24. Ma la partenza è subito interrotta. L’unico bilancio disponibile attualmente sul sito del Paris Saint Germain risale al 2019. Ma anche per Real e Bayern le cose non vanno tanto meglio: gli spagnoli pubblicano sul sito il bilancio di due anni fa (2021-2022) e i tedeschi fanno lo stesso, ma solo in lingua originale.
Secondo i dati della Football Money League, il Real Madrid guida la classifica dei fatturati con 831,4 milioni di euro, il Paris Saint Germain è al terzo posto con 801,8 e il Bayern al sesto con 744. Più indietro si posiziona la quarta semifinalista: il Borussia Dortmund si trova al dodicesimo posto, appena dietro la Juventus, con un fatturato che si avvicina ai 500 mln.
Ma i ricavi, per quanto importanti, sono solo una piccola componente del business complesso di una società sportiva e, allora, addentriamoci in quello che possiamo definire il “modello Borussia Dortmund”. La grande trasparenza nella comunicazione consente di svolgere un’analisi su due bilanci, quello del 2021-2022 e del 2022-2023.
Il Borussia Dortmund vanta tra i suoi asset un parco giocatori che la società è stata in grado di valorizzare, come mostra l’aumento del valore iscritto a bilancio, che passa da 127 a 168 milioni di euro in un anno. Lo stadio di proprietà costituisce un altro elemento chiave di un bilancio molto florido. In generale, lo stato patrimoniale evidenzia una situazione di grande solidità.
Se nella stagione 2021-2022 la gestione aveva portato a una perdita significativa, con un rosso di 32 mln (significativamente più basso, comunque, delle perdite riportate ad esempio da Inter o Juventus), la società ha messo in atto una serie di azioni correttive che si sono rivelate efficaci. I ricavi in un solo anno sono cresciuti del 13 per cento, con un raddoppio delle entrate da stadio e un aumento significativo nelle voci legate al merchandising e alle sponsorizzazioni. Se a ciò si unisce la capacità di tenere sotto controllo i costi e i limitati oneri finanziari, non stupisce che si sia immediatamente raggiunto un utile di 9,5 milioni di euro.
Insomma, abbiamo già un campione d’Europa dei conti, che vince a mani basse anche il confronto con le squadre italiane e costituisce un modello interessante, capace di combinare sostenibilità economica e successo sportivo. La difficoltà nel reperire le informazioni per le altre semifinaliste, invece, porta ad avanzare quanto meno un dubbio: sembra esserci una correlazione significativa tra sostenibilità dei conti e della gestione economica e trasparenza comunicativa.