Per limitare gli aspetti negativi della tecnologia senza soffocare l'innovazione occorre tenere presenti cinque problemi correlati tra loro, visto che le aziende tech – come dimostra il caso dei dati degli utenti di Facebook – devono fare i conti con una rinnovata attenzione alle regolamentazioni del settore e legislazioni sempre più stringenti.
Il 25 maggio entrerà in vigore nell’Ue il regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr), ma non offrirà alcuna protezione ai cittadini non-europei: solo per Fb si sta parlando di 1,5 miliardi di utenti. Si sta andando verso un modello che consentirà alle persone di avere più controllo dei loro dati, ma bisogna vedere come questo influirà sul costo dei servizi, che al momento sono prevalentemente gratuiti.
Le quattro maggiori società statunitensi per capitalizzazione – Apple, Google, Microsoft e Amazon – sono tutte tech company: per elaborare politiche sulla concentrazione del mercato va prima definito il settore di riferimento. A seconda dei servizi offerti, i big player dominano parti del mercato: questo determina una concentrazione dei profitti.
Gli algoritmi dei social media tendono ad amplificare il sensazionalismo rispetto a quello prodotto da fonti più credibili: chi decide cosa sia giusto mettere nel piatto della nostra dieta informativa?
I fondatori dei colossi tecnologici oggi sono tra le persone più ricche del mondo, con Jeff Bezos di Amazon in testa: ma le loro enormi fortune sono in contrasto con decenni di lenta crescita dei salari.
Le aziende tecnologiche hanno dichiarato che non aiuteranno alcun governo a condurre operazioni offensive e che andranno in soccorso di qualsiasi paese preso di mira da un attacco informatico: questo varrà anche per la Corea del Nord o l’Iran per prevenire un evento nucleare? Intanto tra Cina e Stati Uniti è in corso una battaglia tecnologica sulla presenza di componentistica elettronica a tutti i livelli.