I robot possono spostare i lavoratori dallo svolgimento di compiti specifici (effetto spostamento). Ma possono anche espandere la domanda di lavoro attraverso le efficienze ottenute nella produzione industriale (effetto produttività).
Uno studio Bruegel, che analizza l’impatto dei robot sull’occupazione e sui salari in sei paesi dell'Unione europea, adotta l’approccio di equilibrio del mercato del lavoro locale sviluppato da Acemoglu e Restrepo. L’obiettivo è valutare in sei paesi europei quale dei due effetti domini sul mercato del lavoro (spostamento e produttività).
Gli autori hanno scoperto che un robot addizionale su mille lavoratori riduce il tasso di occupazione di 0,16-0,20 punti percentuali. Si tratta di un effetto significativo (di spostamento), che appare ancora più lampante per i lavoratori a bassa formazione, specialmente se giovani e donne.
Le stime, tuttavia, non indicano risultati robusti sull’impatto dei robot sulla crescita dei salari, anche dopo aver considerato possibili effetti compensativi tra differenti popolazioni e gruppi settoriali. Quindi, l’automazione distrugge il lavoro, ma non è detto che riduca i salari. In tal caso, finché c’è incertezza (sui risultati della ricerca scientifica), c’è anche speranza.