I ricercatori non sono d'accordo sul fatto che l'automazione stia creando o distruggendo posti di lavoro.
Ma un nuovo indicatore dell'automazione, costruito applicando un algoritmo di apprendimento automatico per classificare i brevetti, ha identificato le regioni e le industrie statunitensi maggiormente esposte all'automazione. L’evidenza empirica mostra che l'automazione ha creato più posti di lavoro negli Stati Uniti di quanti ne abbia distrutti.
Più automazione favorisce le condizioni per una maggiore occupazione. Effetti positivi, ma più deboli, sono stati osservati nei lavori caratterizzati da attività di routine.
Cattive notizie se si lavora in fabbrica, mentre sono buone se si è impiegati nel settore dei servizi. L'occupazione manifatturiera diminuisce e quella terziaria cresce in risposta alla nuova tecnologia.
Pertanto, l'automazione, misurata attraverso i brevetti, crea un effetto positivo sull'occupazione. Con due eccezioni. I lavori routinari beneficiano meno dell'automazione, mentre nel settore manifatturiero (dove vengono utilizzati maggiormente i robot) l’occupazione tende a peggiorare. Ma questa diminuzione è stata più che compensata dall’incremento rilevato nei servizi.