La data è stata fissata, ma il luogo resta ignoto. L’avvocato robot basato su intelligenza artificiale farà il suo debutto a febbraio in una causa legata a una multa stradale. Ad annunciarlo è stato il Ceo di DoNotPay, Joshua Browder, in un tweet: “Per la prima volta un robot rappresenterà un cittadino in un tribunale Usa”, ha affermato indicando soltanto data e ora (22 febbraio all’1,30 PM).
Altri casi seguiranno di lì a poco, sempre in cause di entità minore, dove non è obbligatoria la presenza di un avvocato difensore, in quella che appare in ogni caso come l’avvio di una rivoluzione. DoNotPay ha creato infatti un sistema di intelligenza artificiale in ambito giuridico.
L’imputato si presenterà con cuffiette connesse con il chatbot basato su Gpt-3 di Open-AI, quello utilizzato per l’Ai conversazionale di ChatGpt, che attraverso l’app scaricata sullo smartphone potrà sentire domande e rilievi dell’accusa, consigliandolo in tempo reale su come rispondere.
“La legge è una combinazione di codice e linguaggio, e quindi rappresenta lo use case perfetto per l’intelligenza artificiale”, ha affermato Browder, che punta a sfruttare l’Ai per aiutare quell’80% di imputati che negli Stati Uniti non possono accedere all’assistenza legale.
Per il momento, comunque, l’intelligenza artificiale funziona anche in questo caso da consulente, la decisione finale spetta all’essere umano.