I lavoratori del Gruppo Volkswagen, in Germania, si fermano oggi (28 ottobre) per un’ora, bloccando la produzione in segno di protesta contro il piano dell’azienda che punta a chiudere alcuni stabilimenti nel Paese, mossa senza precedenti per il colosso automobilistico tedesco, e organizzando assemblee in undici stabilimenti.
Il Consiglio di fabbrica di Vw ha annunciato che saranno chiusi tre impianti in Germania. Nel frattempo, il consiglio di amministrazione del gruppo di Wolfsburg ha predisposto un piano di risparmio da circa 4 miliardi di euro. Tra le misure previste, c’è la riduzione del 10% sugli stipendi e la sospensione degli aumenti salariali per il 2025 e 2026.
Il ceo Oliver Blume giustifica queste scelte con i costi elevati legati al marchio Volkswagen, che si trova a fronteggiare una domanda in diminuzione in Europa e una forte concorrenza da parte di BYD, ormai primo produttore globale di auto elettriche e ibride plug-in, in Cina.
Volkswagen sta attraversando settimane difficili. Alla fine di settembre, ha emesso il secondo profit warning in appena tre mesi. Anche i marchi premium del gruppo, come Audi e Porsche, che per anni sono stati le sue principali fonti di profitto, sono ora in difficoltà.
I sindacati accusano il management di scaricare sui lavoratori le conseguenze di scelte discutibili: una transizione verso l’elettrico gestita male e politiche di prezzo poco incisive.