Migliaia di lavoratori si sono dati appuntamento a Bruxelles il 16 settembre, facendo esplodere petardi e bloccando le strade nei pressi del Parlamento Europeo, in una manifestazione di solidarietà con i dipendenti della fabbrica Audi che rischia la chiusura.
Oltre cinquemila manifestanti provenienti dal Belgio, ma anche dalla Repubblica Ceca, si sono radunati alla stazione ferroviaria di Bruxelles Nord prima di marciare verso l’Europarlamento, mostrando cartelli a sostegno dei lavoratori Audi (colosso tedesco che dal 1964 appartiene al Gruppo Volkswagen) e chiedendo la fine del “dumping” cinese di prodotti industriali.
La marcia è un segnale delle crescenti paure che settori chiave dell’industria europea, in particolare l’automotive, che impiega circa 13 milioni di persone nell’Ue, stanno passando nel confronto con l’avanzata cinese.
La fabbrica di Audi nel quartiere Forest di Bruxelles, circa tremila dipendenti, simboleggia queste paure: produce veicoli elettrici, quindi in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, ma poco richiesti perché la domanda è in calo a causa dei prezzi ancora troppo alti e dei timori dei consumatori sulla svalutazione troppo veloce e sulla rete di ricarica.