Il ministro dei Trasporti, Keiichi Ishii, sta valutando se e come rivedere i regolamenti riguardanti i controlli di sicurezza dopo lo scandalo Nissan. L'azienda nipponica è accusata di aver utilizzato ispettori non certificati per effettuare controlli di sicurezza sulle auto in tutti e sei i suoi impianti di assemblaggio di automobili in Giappone. Ciò ha costretto Nissan ha richiamare oltre 1,2 milioni di veicoli circolanti nel paese prodotti tra ottobre 2014 e il mese scorso. Ishii ha dichiarato che i documenti di almeno cinque fabbriche hanno mostrato che il personale non qualificato aveva firmato i controlli di sicurezza, utilizzando i sigilli degli ispettori certificati. Una constatazione che palesa la scelta deliberata di falsificare i controlli. Dal canto suo, il CEO di Nissan, Hiroto Saikawa, ha dichiarato che questa "leggerezza" sarebbe già costata all'azienda 220 milioni di dollari.