Gli Stati Uniti hanno annnunciato lunedì scorso che tutti i Paesi dovranno mettere fine all’import di petrolio iraniano a breve e il 2 maggio non saranno rinnovate le esenzioni di 180 giorni concesse ad otto Paesi - Cina, Giappone, India, Italia, Grecia, Corea del Sud, Taiwan e Turchia. Tuttavia, Grecia, Italia e Taiwan.
Si tratta di una escalation della campagna di “massima pressione” dell’amministrazione Trump contro Teheran. Intanto, a cominciare dal mese di Maggio 2018, "abbiamo visto che più di venti Paesi hanno drasticamente ridotto le importazioni di greggio dall’Iran" ha spiegato il rappresentante speciale statunitense per l'Iran Brian Hook. Allo stesso tempo, gli Usa (in collaborazione con Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti) si sono impegnati a compensare la perdita di produzione iraniana attraverso il vicino Iraq.
La mossa della Casa Bianca ha causato un aumento significativo del prezzo del petrolio a 73,87 dollari al barile, il più alto dall'inizio di novembre.