In Venezuela si è tenuto un referendum consultivo composto da 5 domande sullo status della Guyana Esequiba (Esequibo), regione rivendicata da Caracas ma controllata da Georgetown.
La consultazione ha visto per ogni quesito la netta vittoria dei “sì” (oltre il 95 per cento; ma l’affluenza alle urne è stata bassa), sancendo formalmente l’appoggio del popolo venezuelano al presidente Nicolás Maduro.
Il referendum non è vincolante, ma il governo della Repubblica Bolivariana potrebbe usarlo a pretesto per legittimare l’annessione di Esequibo, ovvero il 70 per cento del territorio della Guyana.
Dietro a queste manovre c’è anche la scoperta nel 2015 di significative riserve di petrolio nella regione e nelle acque marine attigue; fatto che sta spingendo il governo di Georgetown alla militarizzazione dell’area.
Il presidente Irfaan Ali ha sottolineato la legittimità della sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, che lo scorso primo dicembre ha proibito al Venezuela di “annettere o sconfinare nel territorio della Guyana”.