La Russia ha assunto (dal primo aprile) la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un mese. Mosca, che è uno dei cinque membri permanenti del Consiglio Onu, con diritto di veto, rileva l’incarico dal Mozambico.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha descritto l’agenda della Russia all’Onu come “movimentata”, mentre il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha in programma di presiedere un dibattito aperto ad alto livello del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul “multilateralismo effettivo” e sulla protezione dei principi stabiliti nella Carta delle Nazioni Unite.
Vladimir Putin ha intanto annunciato nei giorni scorsi una nuova strategia di politica estera per la Russia volta a ridurre il “dominio” occidentale e a identificare in Cina e India i partner chiave per il futuro.
Il documento strategico sostiene che “la Federazione Russa intende dare la priorità all’eliminazione delle vestigia del dominio degli Stati Uniti e di altri paesi ostili nella politica mondiale (il riferimento è a quegli Stati che hanno comminato sanzioni contro Mosca in seguito all’invasione dell’Ucraina, ndr)”.