In occasione del 75° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Mosca e Pechino, Vladimir Putin si è recato nella Repubblica Popolare Cinese per incontrare l’omologo Xi Jinping.
Il leader cinese ha accolto il presidente della Federazione Russa con tutti gli onori (non è stato così per il segretario di Stato Usa Antony Blinken nel suo recente viaggio a Pechino) e ha elogiato la capacità delle relazioni sino-russe di reggere “alle tempeste e ai cambiamenti” internazionali.
Nel 2023, l’interscambio economico ha raggiunto la cifra record di 220 miliardi di dollari (per avere un termine di paragone quello tra Cina e Germania è pari a 60 mld di euro), soprattutto grazie alle importazioni cinesi di beni energetici russi e alle esportazioni in Russia di macchinari, prodotti elettronici e industriali.
Il viaggio di Putin in Cina segue quello di Xi in Europa, durante il quale sia il presidente della Francia Emmanuel Macron sia la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno cercato di pressarlo affinché Pechino interrompa il supporto allo sforzo bellico russo mediante la fornitura di beni a uso duale civile/militare, in un contesto che vede, tra la seconda economia globale e il paese più esteso al mondo, la prima prevalere: è Pechino ad avere il pallino del gioco in mano.