La Cina ha registrato a settembre un surplus commerciale pari a 77,71 miliardi di dollari (era di 82,72 nello stesso mese del 2022), in rialzo rispetto ai 68,36 mld di agosto e meglio delle attese degli analisti, ma in un contesto economico incerto.
L’export ha avuto infatti un calo del 6,2 per cento (da -8,8 di agosto), meglio del -7,6 stimato alla vigilia, segnando la quinta flessione mensile di fila per la debolezza della domanda globale.
In contrazione anche l’import, per il settimo mese consecutivo: -6,2 per cento, da -7,3 di agosto e contro il -6 atteso dai mercati.
Tuttavia, la Cina ha registrato a settembre un interscambio record con la Russia pari a 21,18 miliardi di dollari, il livello più alto finora raggiunto dall’invasione di Mosca ai danni dell’Ucraina decisa a febbraio 2022.
Secondo i dati delle Dogane cinesi, l’export di Pechino verso la Federazione è salito del 21 per cento (a 9,6 mld), in accelerata rispetto al +16 di agosto.
L’import dalla Russia, invece, è aumentato dell’8 per cento, a 11,53 mld, ad un passo più che doppio rispetto al 3 per cento di agosto.
Sotto le sanzioni occidentali, il Paese più esteso al mondo si è rivolto a Pechino per ottenere sostegno economico, beneficiando della forte domanda cinese di petrolio, gas e grano.