L’Ucraina è dipendente da Usa e Ue, e questo avrà dei costi politici ed economici soprattutto per l’Europa. La ricostruzione è stimata in 500 miliardi di dollari.
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“Il via libera del Consiglio europeo ai negoziati per l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue aiuta a guardare oltre, ma da qui a immaginare un vero ruolo dell’Europa ce ne corre. Certo se questo non ci sarà creeremo un buco nero di dimensioni epocali”. È il quadro disegnato da Lucio Caracciolo.
Quindi, in Ucraina vince Putin, come insinua l’Economist? Per Caracciolo, “di sicuro perde Zelensky e più di lui l’Ucraina, che non recupererà i territori e sarà uno stato fallito. Ha perso un terzo degli abitanti, molti dei quali rifugiati che non torneranno. È dipendente da Usa e Ue, e questo avrà dei costi politici ed economici soprattutto per l’Europa visto il disimpegno statunitense. La ricostruzione è stimata dalla Banca mondiale 500 miliardi di dollari”.
A livello globale – aggiunge Caracciolo - “la situazione volge a favore della Cina, perché la Russia recupera territori tra cui la Crimea, ma il Paese del Dragone diventa più influente sull’ex impero sovietico. Questa guerra era evitabile dagli Usa, che a partire dai primi anni 2000 hanno finanziato forze antirusse in Ucraina”.
In pratica, “gli ucraini sono stati usati dagli americani per dissanguare i russi e hanno sbagliato a rinunciare alla mediazione turca su pressione degli angloamericani – conclude il direttore di Limes -. All’origine di tutto c’è la crisi americana, che ha portato a una sconfitta strategica provando sulla pelle degli ucraini l’inconsistenza della propria capacità di deterrenza. Putin ha attaccato un protettorato Usa e ora tutti nel mondo sanno di poter fare altrettanto”.