Il 10 gennaio il governo tedesco ha confermato di aver dato il via libera alla vendita di missili all’Arabia Saudita, revocando un embargo sulle esportazioni di armi a Riad che durava da alcuni anni. Steffen Hebestreit, portavoce del cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, ha precisato che alla fine del 2023 il governo ha approvato la vendita di missili Iris-T (si tratta di 150 missili aria-aria, cioè lanciati da un aereo in volo con l’obiettivo di distruggere un altro velivolo).
E ora si parla anche di Eurofighter. La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock (Verdi) dopo colloqui con il presidente israeliano Izchak Herzog e il ministro degli Esteri Israel Katz ha reso noto domenica che la Germania non intende più opporsi al desiderio britannico di consegnare dei nuovi Eurofighter all’Arabia Saudita.
Berlino aveva congelato le vendite di armi a Riad dopo l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi alla fine del 2018. In seguito all’embargo la Germania aveva deciso di bloccare sia le esportazioni militari dirette all’Arabia Saudita sia quelle legate a iniziative congiunte con gli alleati, come appunto il progetto Eurofighter, che coinvolge anche Regno Unito, Italia, Francia e Spagna.
La revoca dell’embargo è stata resa possibile dal mutato comportamento di Berlino nei confronti di Riad, in un contesto di crisi in Medio Oriente per il conflitto tra Israele e Hamas. Il governo tedesco ha giustificato la svolta con “l’atteggiamento costruttivo” assunto da Riad dall’inizio dell’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, che avrebbe contribuito a evitare un allargamento del conflitto, intercettando i razzi dei ribelli Huthi e contribuendo così alla sicurezza di Israele.