Si è aperta ad Algeri l’11ma riunione ministeriale del Comitato dei 10 capi di Stato e di governo dell’Unione Africana (Ua) per la riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nel suo discorso di apertura, il ministro degli Esteri algerino, Ahmed Attaf, ha affermato che l’Africa vuole una riforma che elimini l’ingiustizia nei suoi confronti all’interno del Consiglio di Sicurezza e ripristini il ruolo di questo organismo nella risoluzione di crisi e conflitti.
Secondo quanto riportato dalla televisione pubblica, Attaf ha sottolineato che “l’inutilità delle iniziative diplomatiche per formulare le soluzioni desiderate sta spingendo l’Africa a chiedere una riforma del Consiglio di Sicurezza”. Inoltre, “l’esperienza passata ha dimostrato che la forza dell’Africa risiede nell'unità del suo discorso e nell’unità dei suoi membri intorno ai nobili obiettivi in cui credono”.
Creato nel 2005, il Comitato è composto da dieci Paesi africani (Algeria, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Kenya, Libia, Namibia, Sierra Leone, Senegal, Uganda e Zambia), la cui missione è appunto quella di promuovere e sostenere una posizione africana comune nei negoziati intergovernativi in corso alle Nazioni Unite sulla riforma del Consiglio di Sicurezza. Da tempo gli africani chiedono che al continente vengano concessi 2 seggi permanenti nel Consiglio di Sicurezza e che la sua rappresentanza nella categoria dei membri non permanenti passi da 3 a 5.